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Il 28 agosto 1941, conseguentemente a un decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, iniziò la deportazione totale dei tedeschi residenti nel territorio sovietico. Durante gli anni della guerra furono trasferiti circa un milione di persone.
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All’inizio del 1942 uomini, donne e adolescenti furono reclutati nelle colonne di lavoratori, che presero il nome di eserciti del lavoro. Nel 1948 tutti i tedeschi trasferiti furono condannati all’esilio a vita, con una pena di vent’anni ai lavori forzati per essere fuggiti dal luogo di residenza coatta. Il regime di restrizione in vigore nelle colonie speciali dei tedeschi fu abolito nel dicembre del 1955.
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